Ciclabile Cimabanche - Cortina d'Ampezzo - Pieve di Cadore - Calalzo di Cadore (50,6 km)
Il punto di
partenza si raggiunge da Cortina d’Ampezzo (BL). Proseguendo in direzione Dobbiaco, si attraversano le
località Fiames e Ospitale giungendo al Passo di Cimabanche 1530 m. La
ciclabile scende dal passo in entrambe le direzioni: verso Carbonin, Dobbiaco e
verso Cortina.
Itinerario Si scende su fondo
naturale seguendo il tracciato dell’ex ferrovia transitando presso Ospitale e
quindi volgendo verso Sud per località Fiames, con splendida vista sulla conca
ampezzana.
Mentre il
fondo diventa asfaltato si raggiunge Cortina e seguendo la Valle del Boite, percorrendo il tracciato di un’antica strada
regia, si incontra San Vito di Cadore. Quindi a Borca di Cadore e a Vodo di
Cadore, e svoltando gradualmente verso Nord-Est a Tai di Cadore e Pieve di
Cadore.
Grazie
anche all’ausilio di ponti, gallerie e
sottopassaggi, si perviene al “capolinea” di Calalzo di Cadore.
L'itinerario in dettaglio (testo tratto dal sito http://www.ciclabiledolomiti.com/ )
Cimabanche –
Cortina (km 13,6)
La discesa
verso la “Perla” è inebriante. Un lungo rettilineo tocca un
laghetto sulla sinistra.
Il percorso si insinua nel bosco, all’altezza di una radura nei
pressi della statale si erge la chiesetta dei Santi Biagio e Nicolò
di Ospitale (km 20,1).
Siamo giunti
ad Ospitale un tempo luogo di sosta per i viandanti. Le
gallerie della vecchia ferrovia ed i ponti sospesi fanno
scivolare verso Fiames che raggiungiamo senza fatica (km
25,8). I profumi del bosco ed il suono del torrente accompagnano la
discesa. Il panorama è ogni momento da scoprire, spettacolare.
Prima
di entrare in Cortina il fondo diventa asfaltato e in breve si
raggiunge la stazione degli autobus. A due passi Corso Italia
dominato dal campanile della Basilica Minore dei SS Filippo e Giacomo
suggerisce agli escursionisti una passeggiata in centro.
Conosciuta anche
come la “Regina delle Dolomiti” Cortina d’Ampezzo è una
delle più rinomate ed esclusive località turistiche montane al
mondo. Grazie alle numerose attrazioni estive ed invernali Cortina ospita
ogni anno turisti da tutto il mondo. Il centro elegante ed
animato propone caratteristici negozi e numerosi punti per le
offerte ricreative e culturali.
Dal paese partono due ardite quanto spettacolari funivie per le Tofane
e per il Faloria che in inverno sono il paradiso dello sci
alpino dove ogni anno vengono disputate le gare di coppa del
mondo. Lungo Corso Italia l’edificio storico “Ciasa de Ra
Regoles” ospita il museo paleontologico quello etnografico e un museo
di arte moderna. Immancabile l’appuntamento con la gastronomia
tradizionale grazie alla presenza di numerosi e qualificati
ristoranti per assaporare le prelibatezze locali.
Cortina – Borca (km 14)
Dal piazzale della stazione degli autobus a Cortina si oltrepassa la stazione di partenza della funivia del Faloria per percorrere lo spettacolare ponte della ferrovia. Si raccomanda prudenza per l’elevata presenza di pedoni.
Numerose le indicazioni lungo il tragitto che consentono agevolmente di seguire la pista. Nei pressi di Zuel, 2 km dopo, cattura la vista il vecchio trampolino olimpico di Cortina. Da qui il falsopiano in discesa aumenta la velocità di crociera mentre le vette dolomitiche richiamano l’attenzione del ciclista: Croda da Lago, Pelmo, Croda Marcora e Antelao, per citare le più note.
Lo spettacolo della Valle del Boite è davanti agli occhi prima di toccare San Vito con il suo centro turistico ed il lago di Mosigo. Caratteristiche le stazioni della vecchia ferrovia che si incontrano lungo il percorso, originali nello stile, come quella di Resinego in zona San Vito oggi adibita a museo (km 10 da Cortina).
La ciclabile procede piacevolmente in leggerissima discesa con panorami sempre nuovi alla volta di Borca di Cadore dove l’accoglienza è garantita da numerose strutture ideali per rifocillarsi. Di notevole interesse l’eventuale visita alla Chiesa parrocchiale che custodisce l’antico organo del Callido (km 14 da Cortina).
San Vito di Cadore: centro turistico di notevole importanza, estivo ed invernale, con buone attrezzature ricettive e impianti di risalita, offre molte possibilità di svago e di escursioni nel fondovalle e ai circostanti rifugi. Particolare attrattiva turistica costituisce il Lago di Mosigo, circondato da boschi e prati e servito da impianti sportivi e ricreativi. Probabilmente San Vito fu abitato da pastori fin dai tempi dei Celti, ma una testimonianza certa di antica presenza umana sul suo territorio è venuta dalla recente scoperta della sepoltura mesolitica dell’uomo cacciatore di Mondeval, che visse circa 7000 anni fa. Testimonianze storico-artistiche di notevole valore architettonico sono le chiese della Beata Vergine della Difesa (fine XIV sec.) e della Beata Vergine della Salute nel villaggio di Chiapuzza.
Il Corso del Boite prosegue a Sud e con lui la pista ciclabile. Numerosi sono gli spunti per una sosta: dopo il piacevole attraversamento di Borca di Cadore, altre mete di interesse possono essere: il mulino Varettoni a Vodo, il lago di Valle e di Cadore, il centro storico di Pieve di Cadore, tutti interessanti spunti per una pausa.
Borca di Cadore: (942 mt) si estende tra i massicci dolomitici del Pelmo e dell’Antelao, dove la Valle del Boite si allarga in ampi pianori di abetaie. Sulla sponda destra del torrente omonimo e sulla sinistra della Strada di Alemagna si trova la caratteristica frazione di Villanova.
Grazie alle preziose opere realizzate la pista consente di raggiungere Calalzo in piena sicurezza con sottopassaggi e ponti (l’unico attraversamento stradale non protetto è a Tai di Cadore). Due brevi saliscendi movimentano il tragitto dopo Peajo e immettono a Venas (frazione del comune di Valle).
Sulla destra si diparte la rotabile che raggiunge Cibiana, il paese dei murales. L’eventuale visita a Cibiana richiede una deviazione di quattro chilometri, raggiungendo prima il fondovalle per attraversare il Boite (quota 800 mt slm) e risalire sino ai 1034 mt del centro paese. Da non perdere il panorama sul Sassolungo di Cibiana.
Vodo di Cadore: il Comune di Vodo di Cadore (901 mt) si allunga dalla Chiusa fino al confine con il territorio di Borca solcato dal torrente Boite. In posizione baricentrica nella Valle del Boite, ha due frazioni: Peaio e Vinigo. Il primo è un piccolo gruppo di case lungo la strada statale, mentre Vinigo è appollaiata su uno sperone boscoso.
Valle di Cadore: le origini di Valle di Cadore sono molto antiche. Testimonianza ne sono i numerosi reperti votivi di origine romana e preromana ritrovati negli anni ’50 grazie agli scavi curati dall’archeologo Enrico De Lotto e oggi conservati nel Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore. Palazzetti di impronta veneziana convivono con le caratteristiche architetture tradizionali cadorine e le interessanti testimonianze archeologiche della Via Romana si completano con i resti di numerose strutture abitative del I-II secolo d.C. Le antiche origini del paese si possono ammirare percorrendo la borgata di Costa con i suoi antichi palazzi ricchi di volte, balconi e stemmi per arrivare alla settecentesca Chiesa di San Martino edificata sulle antiche rovine di un castello di origine romana.
CENTRO Cadore: poco dopo l’ingresso a Tai di Cadore, prima di raggiungere il traguardo di Calalzo, seguendo la strada principale che sale verso Pieve, in circa un km si potrà raggiungere il paese natale del grande Tiziano Vecellio. Oltre alla casa natia del celebre pittore il centro storico di Pieve merita una visita. Il palazzo della magnifica comunità del Cadore torreggia sulla caratteristica piazza Tiziano e regala uno scenario fantastico. Poco oltre sull’altura di fronte alla piazza, il monte Ricco dove è possibile visitare il forte che durante la prima guerra mondiale ospitava le batterie che sbarravano la strada alle valle del Piave e del Boite.
Pieve di Cadore: (878 mt) è il centro storico-geografico e culturale del Cadore, fra i Colli Contràs e monte Ricco, alla confluenza dei fiumi Boite e Piave. È un comune di oltre 4.100 abitanti, che si estende da un lato fino alle pendici dell’Antelao e dall’altro fino a Cima Laste, comprendendo le frazioni di Nebbiù, Pozzale, Tai, Sottocastello. Il paese di Pieve di Cadore ha dato i natali a Tiziano Vecellio ed alla cerchia dei suoi parenti pittori. Centro del capoluogo è Piazza Tiziano, con la statua di bronzo dell’artista, opera di Antonio Dal Zotto (1880) ed il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, riedificato nel 1525 in luogo di un precedente edificio del 1447. Pieve di Cadore è sede di tre musei: il Museo Casa Tiziano; il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore, che contiene i reperti archeologici ritrovati tra Calalzo, Pieve e Valle; il Museo dell’Occhiale che espone preziosi occhiali di tutti i tipi e tutte le epoche. Infine, meta tutto l’anno di visite e di lettere da parte di bambini di tutta Italia, la Casa di Babbo Natale, nel Parco Roccolo da cui si può godere di una splendida vista del lago Centro Cadore.
Calalzo di Cadore: località di arrivo della ciclopista (o di partenza, a seconda dell’itinerario scelto), è servito dalla stazione ferroviaria che si collega con il capoluogo di provincia, Belluno e con la pianura veneta. Calalzo offre interessanti opportunità turistiche: un sito archeologico (Lagole), meravigliose opportunità di escursioni naturalistiche, come ad esempio la cascata delle Pile in Val d’Oten e edifici di grande pregio architettonico come la chiesa di San Biagio.
Info sul web: Magico Veneto, Ciclabile Dolomiti, 3dolomiti, Dolomiti.it
Video della ciclabile
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