Il Rifugio C. Calciati al Tribulaun |
Accesso stradale Dall’autostrada A22
del Brennero, uscita Vipiteno, si continua sulla statale SS12 direzione Brennero fino a Colle Isarco dove
si prende a sinistra la Val di Fleres, l’ultima valle prima del Passo. Si prosegue fino a Sant’Antonio-Fleres
di Dentro, 1245 m. Seguendo le indicazioni Sasso/Alte Stein, si svolta a
sinistra attraversando un ponte e proseguendo fino ad un ampio parcheggio. Da
qui si può eventualmente proseguire per circa 1,5 km fino ad un parcheggio più
elevato con accesso limitato (divieto dalle 10 alle 16).
Itinerario Dal
parcheggio superiore, eventualmente raggiunto a piedi, verso destra in discesa per attraversare un ponte di legno
che oltrepassa il Rio di Fleres e si prosegue per il sentiero ben visibile e
segnalato, segnavia 6, che risulta essere il percorso più semplice per
salire al rifugio “C. Calciati al Tribulaun” , 2368 m. Si entra dapprima in un fitto bosco e lo si
percorre per poi giungere ad un bivio
dove a destra ha inizio il sentiero segnavia 8, lasciando a sinistra il sentiero
n° 6 che conduce alla Malga Buoi/Ochsenhutte e poi al Rifugio Città di Cremona
alla Stua. Una serie di svolte fanno guadagnare quota sino a sbucare fuori dal
bosco proprio vicino ad una cascata. Con l’aiuto di un ponte in metallo si
supera un torrente per poi affrontare un pendio erboso con un’altra serie di
tornanti.
Fuori dal bosco il
panorama si fa più interessante e nei pressi di una panchina, vicino ad un
Crocefisso, si può dominare l’intera Val di Fleres. Si prosegue in un ambiente
più severo ed affascinante sino alla base di una parete che si supera
diagonalmente raggiungendo il vallone successivo che delimita la meravigliosa
piramide dolomitica del Tribulaun. Da qui si risale in dolce pendenza la
testata del vallone fino al successivo circo detritico alla base della parete
orientale del Tribulaun dove si trova, adagiato su un pianoro, il rifugio sulle
rive del lago Sandes/Sandessee.
Dal Rifugio Calciati (2°
giorno), nei pressi del lago inizia la salita , segnavia 7, verso la cresta di confine che si raggiunge
alla quota di m. 2753, prima in leggera salita poi rimontando alcuni salti più
ripidi tra pendii erbosi e grossi massi. Il sentiero percorre la cresta fino
quasi in cima al Dente Alto/Hoher Zahn (m.2925) per poi discendere alla
forcella delimitata dalla parete orientale della Cima Parete
Bianca/Weisswandspitze, 3016 m.
Il rifugio Città di Cremona |
Le rocce rotte rendono
un poco difficoltoso l’attraversamento della cresta: si risale il basamento di
un pinnacolo tra massi instabili, poi si ridiscende nuovamente per risalire
infine l’ultima paretina che perviene all’inizio della cengia che orizzontale
percorre la parete lungo la linea di contatto fra gli scisti (roccia
metamorfica) e la dolomia, 2870 m; superata l’aerea cengia è possibile
l’ascensione alla vetta in mezz’ora. Al termine della cengia il sentiero inizia
a scendere lungo un ripido pendio di terriccio ed erba, perdendo quota con
numerosi tornanti, in alcuni punti facilitato da attrezzature metalliche sino a
giungere presso un tratto di placche appoggiate che si attraversano con l’aiuto
di una corda d’acciaio e di qualche maniglia. Su terreno accidentato tra
sfasciumi, ma più tranquillo, si perde quota rapidamente raggiungendo pendii
erbosi per poi risalire alquanto sino a raggiungere il rifugio Città di Cremona
alla Stua/Magdeburgerhutte, 2423 m.
La
discesa dal rifugio un buon sentiero, segnavia 6, scende rapidamente lungo un
costone verso il fondovalle, da subito il rifugio non è più visibile e le
numerose cascate fanno da cornice alla discesa. Nei pressi del fondovalle il
sentiero taglia in costa il pendio fino ad entrare nel bosco nei pressi della
Malga Buoi/Ochsenhutte , 1690 m; poco dopo si raggiunge il bivio con il sentiero
n° 8 e si prosegue per il sentiero n° 6,
percorso il giorno prima in salita, per rientrare a S.Antonio-Fleres di
dentro/Innerpflersch.
NOTE DI
CARATTERE STORICO AMBIENTALE Il Tribulaun si compone di 3 cime: il Tribulaun di
Fleres (mt.3097) il Tribulaun di Gschnitzer (mt.2945) ed il Tribulaun di
Obernberg (mt.2780). Il gruppo è prevalentemente composto da roccia calcarea,
la dolomia (doppio carbonato di calcio e magnesio), posta su barriere
cristalline. E’ proprio qui che questo tipo di roccia è stato scoperto dal
geologo francese Déodat Gratat de Dolomieu. Nella Val di Fleres si trovano
diversi insediamenti sparsi come Lasta, Gattern, Reisenschuh, Valmigna e
Moncucco; i masi di Stein di Fleres di dentro sono i primi masi di questa area
e risalgono al Duecento. Nel passato veniva chiamata anche Silbertal “valle
dell’argento” per le miniere qui presenti fin dal Medioevo. Le miniere
d’argento e di piombo di Fleres rimasero attive fino al 1818, e durante questo
periodo, con Vipiteno, visse il suo periodo di massimo splendore. Attualmente
la valle è considerata a ragione uno dei luoghi più incontaminati dell’Alto
Adige.
( tratto e modificato da Cai Cremona)
Dislivello: I°
giorno 900 m, 2°giorno 700 m in salita,
1000 m in discesa. Tempi di percorrenza:
I° giorno ore 2:30-3:00, 2° giorno ore 5:30 (+ 0:45 per la salita alla Parete Bianca).
Difficoltà:
E, tratti EE. Cartografia:
Tabacco foglio 038 scala 1:25000.
Links: Altemontagne, Mountain-experience, Cai Cremona, Girovagando in montagna
Galleria immagini
Gent.mi Daniela e Fabrizio, siamo il gruppo di 12 persone che il 1 agosto ha pernottato presso il rifugio. Desideriamo ringraziarVi per l'accogliente ospitalità e l'ambiente familiare trovato e soprattutto per il Vostro interessamento con il gestore del Rifugio Cremona sull'esito dell'escursione, data la giornata inclemente! E' stato bello comunque, anche se non abbiamo gustato niente del meraviglioso panorama intorno, ciò ci spinge a ritornare e consigliare ad altri questo itinerario "stupendo" e soprattutto il Vostro rifugio! Grazie ancora ...Alessandro, Dario, Federico,Filippo, Francesco, Gabriella, Giulia, Lino, Manuela, Paolo, Rina, Silvano.
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