l percorso segue viottoli in disuso che risalgono i fianchi dei monti fino ad arrivare presso le cime del Monte Cengia e del Monte Tondo, oltre i quali si apre l’altopiano sommitale berico. Da queste alture dirupate si gode un suggestivo panorama. E’ un’escursione facile che consente di osservare da vicino il mutevole aspetto della natura che ci circonda.
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Accesso stradale Da Vicenza lungo la SP 247,
Viale Riviera Berica, fino a Ponte di Barbarano. Qui a destra,Via G. Matteotti,
a Barbarano Vicentino. Dall’autostrada A4, uscita Vicenza Est, a sinistra
scavalcando l’autostrada, seguendo Via Pelosa. Poi a sinistra e quindi a
destra, alla SP 247 presso Debba, quindi come sopra.
Dalla A31 Valdastico uscita Albettone-Barbarano,
alla rotonda si prende la prima uscita continuando su via Cà Brusà, SP 8,
quindi a destra per la SP 247 fino a Ponte di Barbarano, poi come l’itinerario
precedente.
Itinerario Da Barbarano
Vicentino in piazza Roma verso Nord per Via San Martino, superato l'ex ospedale
di San Martino, si sale fra due
scarpate boscose incontrando il capitello di San Luigi e quindi la fontanella
del «Pozzetto». Giunti ad una casa rurale con belli esemplari di «bagolaro», si
procede in falsopiano a quota 150 m e si svolta ad un tornante (Cà Zamboni) per salire fra coltivazioni
di ulivi e viti in direzione Nord e quindi verso Est per strada bianca a Montepiano. Per panoramico crinale verso Nord-Ovest e
quindi per strada ad una svolta a sinistra fino ad imboccare il sentiero della Cengia, alla base della
parete strapiombante dove sono scavati numerosi anfratti (covoli). Il sentiero si esaurisce con un'ampia frattura della
parete. Per un erto passaggio si conquista la sommità del Monte della Cengia,
427 m, dal quale si gode di un panorama eccezionale. In direzione Nord-Ovest si
scende per bosco al fondo di una radura e superata la fontana di San Giovanni per fitto bosco a località Scudelletta. Per un tratto della Dorsale dei Berici, incontrato un capitello a 4 edicole, si giunge
al punto in cui si può accedere alla Grotta della Salvata, scavata in uno
strato di calcite cristallizzata. A Sud del capitello per carrareccia fino a
quota 317 m, da dove si riprende a salire
per sentiero fra appezzamenti terrazzati sostenuti da «masiere», al
crocicchio di 6 strade, Crosara della
Busa dei Cupi. Per viottolo nel
bosco verso Est, incontrando la fontana del Bronzo, e alcuni manufatti della
Prima Guerra Mondiale. Seguendo i segnavia bianco-rossi, oltrepassata la sella
del M. Tondo, per boschi si giunge alla contrada
«Castello» e per la strada del «Castellaro» a Via Marinoni e al punto di partenza.
Dislivello:
400 m complessivi con saliscendi.
Lunghezza: 10 km. Tempi di percorrenza: ore 4:00 circa complessivi. Difficoltà:
E
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