lunedì 28 marzo 2016

Sentiero della Cengia - Barbarano Vicentino - Monti Berici


   l percorso segue viottoli in disuso che risalgono i fianchi dei monti fino ad arrivare presso le cime del Monte Cengia e del Monte Tondo, oltre i quali si apre l’altopiano sommitale berico. Da queste alture dirupate si gode un suggestivo panorama. E’ un’escursione facile che consente di osservare da vicino il mutevole aspetto della natura che ci circonda.
























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Accesso stradale  Da Vicenza lungo la SP 247, Viale Riviera Berica, fino a Ponte di Barbarano. Qui a destra,Via G. Matteotti, a Barbarano Vicentino.  Dall’autostrada A4, uscita Vicenza Est, a sinistra scavalcando l’autostrada, seguendo Via Pelosa. Poi a sinistra e quindi a destra, alla SP 247 presso Debba, quindi come sopra. 
Dalla A31 Valdastico uscita Albettone-Barbarano, alla rotonda si prende la prima uscita continuando su via Cà Brusà, SP 8, quindi a destra per la SP 247 fino a Ponte di Barbarano, poi come l’itinerario precedente.

Itinerario  Da Barbarano Vicentino in piazza Roma verso Nord per Via San Martino, superato l'ex ospedale di San Martino, si sale fra due scarpate boscose incontrando il capitello di San Luigi e quindi la fontanella del «Pozzetto». Giunti ad una casa rurale con belli esemplari di «bagolaro», si procede in falsopiano a quota 150 m e si svolta ad un tornante (Cà Zamboni) per salire fra coltivazioni di ulivi e viti in direzione Nord e quindi verso Est per strada bianca a Montepiano.  Per panoramico crinale verso Nord-Ovest e quindi per strada ad una svolta a sinistra fino ad imboccare il sentiero della Cengia, alla base della parete strapiombante dove sono scavati numerosi anfratti (covoli). Il sentiero si esaurisce con un'ampia frattura della parete. Per un erto passaggio si conquista la sommità del Monte della Cengia, 427 m, dal quale si gode di un panorama eccezionale. In direzione Nord-Ovest si scende per bosco al fondo di una radura e superata la fontana di San Giovanni per fitto bosco a località Scudelletta.  Per un tratto della Dorsale dei Berici, incontrato un capitello a 4 edicole, si giunge al punto in cui si può accedere alla Grotta della Salvata, scavata in uno strato di calcite cristallizzata. A Sud del capitello per carrareccia fino a quota 317 m, da dove si riprende a salire  per sentiero fra appezzamenti terrazzati sostenuti da «masiere», al crocicchio di 6 strade, Crosara della Busa dei Cupi.  Per viottolo nel bosco verso Est, incontrando la fontana del Bronzo, e alcuni manufatti della Prima Guerra Mondiale. Seguendo i segnavia bianco-rossi, oltrepassata la sella del M. Tondo, per boschi si giunge alla contrada «Castello» e per la strada del «Castellaro» a Via  Marinoni e al punto di partenza.

Dislivello:  400 m complessivi con saliscendi. Lunghezza: 10 km. Tempi di percorrenza: ore 4:00 circa complessivi. Difficoltà: E

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