domenica 25 maggio 2014
domenica 18 maggio 2014
Malga Sunio e Malga Foraoro - Altopiano dei Sette Comuni
"A maggio i pascoli biancheggiano, “ondeggiano” di narcisi e il vento ce ne riporta tutta la
fragranza....."
fragranza....."
Malga Foraoro 1376 m - La costa dei narcisi |
Accesso
stradale Dalla fine dell’autostrada Valdastico A31, a Caltrano
oppure da Bassano del Grappa, Marostica, Breganze per Lugo, Calvene, quindi
Camisino, poco prima di Caltrano, si sale a destra per contrada S. Donà e a
sinistra per Tezze, 470 m. Parcheggio sulla destra prima di giungere nella
piazzetta del paese.
Il Fontanello di Rovreo |
Itinerario Attraversata la piazzetta, direzione Est, si
raggiunge l’oratorio di Santa Rita, dove la strada muore.
A destra inizia il
sentiero, segnavia 681, in questo tratto lastricato, che poco dopo incontra il
bivio con il sentiero 685 per Malga Foraoro. Si attraversa il ponte in Val
delle Lanze, e si sale ripidamente nel bosco sul versante orientale della Val Grande,
incontrando a quota 720 m una deviazione a sinistra che si collega con il
sentiero 677 del Costo Grumo.
A quota 825 si incontra una sorgente, il
Fontanello di Rovreo. Attraversata una zona prativa, il sentiero si alza
superando qualche tratto roccioso offrendo belle vedute sulla pianura vicntina.
Si piega a sinistra entrando nell’impluvio della Val Grande, quindi passando
sotto le rocce del Monte Sunio, infine raggiungendo la “portesela”, transito
attraverso il muretto di confine dei pascoli di Malga Sunio, 1136 m, dove
giunge anche la mulattiera del sentiero 677 di Costo Grumo. Per pascoli, punteggiati di narcisi, alla Malga
Sunio, 1278 m.
La portesela |
Per carrareccia verso Nord a raggiungere la strada
militare delle Malghe, oppure al primo tornante a destra (segnale di divieto di
transito) sempre per una carrareccia che diviene in seguito poco evidente e si
riporta sulla strada delle Malghe poco oltre la strada di accesso alla Malga Foraoro,
1376 m.
In discesa verso
Sud, a intercettare di nuovo la strada militare che si percorre verso sinistra
per poche decine di metri, e prendere a destra la strada bianca, segnavia 685,
sentiero “delle svolte”, che scende a tornanti incontrando alcune costruzioni
ristrutturate. Si lascia a sinistra la strada tagliafuoco scendendo nel bosco e
per regolari tornanti ci si abbassa alle
pendici del Monte Malleo raggiungendo nuovamente la strada tagliafuoco, a
tornanti fino a quota 670 m, dove si inserisce il sentiero che scende a San
Donà. In traverso verso Ovest a tagliare alla base il Castel della Rocca e per
mulattiera al bivio con il sentiero 681 dell’andata o continuando per strada al
parcheggio.
Traccia GPS |
Dislivello complessivo: 970 m circa. Tempi di percorrenza: 5 ore circa. Difficoltà: E
Cartografia: Sezioni Vicentine del Cai - Altopiano dei Sette Comuni - foglio Sud, scala 1:25000
domenica 11 maggio 2014
Ferrata Gerardo Sega - Monte Baldo
Accesso stradale Per l’autostrada del Brennero dal casello di Ala-Avio proseguire sulla SP 90 tenendo la sinistra in direzione Avio. Si segue la strada che risale la Valle dei Mulini, indicazione S. Valentino (SP 208). Dopo circa 11 km si svolta a sinistra seguendo l'indicazione Prà Alpesina sulla SP 230. Dopo circa 9 km si arriva ad un bivio verso sinistra con l'indicazione per il Rifugio Monte Baldo situato a 1180 m nella splendida conca della Madonna della Neve.
Itinerario Dal rufugio Monte Baldo, con possibilità di parcheggio, si segue la
strada di accesso per presto abbandonarla seguendo a destra il sentiero
segnavia 652 per Avio. Si scende affiancando alcune costruzioni e quindi per
ripido viottolo che traversa un tratto di strada, in dieci minuti al Ponte
della Balanzà, 980 m, sul torrente Aviana, ora in secca.
Si prosegue verso
sinistra (indicazioni ) scendendo lo stretto vallone per mulattiera sulla
sinistra idrografica del torrente.
Mentre lo stretto canyon si allarga giungiamo ad
un bivio, località Preafessa a quota 700 m dove si traversa il torrente. A pochi minuti sulla sinistra si può vedere l'omonima Cascata. Il sentiero,segnavia 685, prosegue nel bosco sul fianco est per entrare
poi in una conca rocciosa il cui centro si guadagna per cengia sovrastata da
grandi strapiombi. Raggiunta la base della parete si piega a sinistra per
roccette fino all'attacco. Superata una scala verticale, cui segue una
spalla rocciosa, si accede ad una cengia esposta che termina in un valloncello
boscoso. Si risale fino ad una cengia più in alto, che aggirato uno spigolo
esposto, si allarga a sentiero
senza attrezzature. Usciti dalla conca rocciosa si traversano e si risalgono alcuni tratti nel bosco.
Incontrato il libro di via
si prosegue nel bosco incontrando una serie di salti non banali e quasi
alla fine il passaggio chiave , da superare con un po’ di buona tecnica o meno
elegantemente tirando di braccia. Superato uno spigolo si accede infine ad un
panoramico pulpito e in breve per un sentierino alla carrareccia ( punto più
alto a 1170 m) da cui inizia la discesa. Sempre per segnavia 685 la strada
costeggia prima nel bosco, poi fra aperti pascoli con vista a destra sulle cime
del Baldo, la conca di Madonna della Neve. Scende nella Valle dei Rii a quota
1005 m, e traversato il torrente, risale per giungere in breve alla chiesa della Madonna della Neve.
Qui possibilità di parcheggio per poche auto terminando l’escursione chiudendo
l’anello senza transitare per il Rifugio Monte Baldo, che si raggiunge in dieci
minuti.
Il percorso si può effettuare, con maggior
dislivello, anche partendo da quota 305 m al primo tornante della strada che risale la Valle dei Molini (piccolo parcheggio)., segnavia
652-685
Dislivello: 500 m circa. Tempi di percorrenza: 5 ore circa. Difficoltà:
EEA
Cartografia: Kompass 691 - Monte Baldo Nord, scala 1:25000
Foto (1), (2) e video
Galleria immagini Foto 17 maggio
Giro delle Malghe di Avio - Monte Baldo
Accesso stradale
Per l’autostrada del Brennero dal casello di Ala-Avio
proseguire sulla SP 90 tenendo la sinistra in direzione Avio. Si segue la strada che risale la Valle dei Mulini, indicazione
S. Valentino (SP 208). Dopo circa 11 km si svolta a
sinistra seguendo l'indicazione Prà Alpesina sulla SP 230. Dopo
circa 9 km si arriva ad un bivio verso sinistra con l'indicazione per il
Rifugio Monte Baldo situato a 1180 m nella splendida conca della Madonna della
Neve.
e seguire il panoramico “Filo del Lavacchio” a picco
sulla Val d’Adige. Le nuvole basse non
danno speranza di vedere alcunché. Si prosegue per la strada che traversato
un bosco di faggi esce sui pascoli di Malga Lavacchio e nei pressi del Bivacco omonimo, 1362 m.
Malga Trattesoli, 1117 m |
Itinerario Parcheggiato
presso il Rifugio Monte Baldo, si segue la strada di accesso per abbandonarla
presto seguendo a destra il sentiero segnavia 652 per Avio. Si scende affiancando alcune
costruzioni e quindi per ripido viottolo che attraversa una strada, in dieci
minuti al Ponte della Balanzà, 980 m,
sul torrente Aviana. Si segue verso destra il segnavia 661 che conduce
in dieci minuti al Pian della Cenere, 1000 m. A sinistra per strada forestale
si sale con vista sulla conca della Madonna della Neve in direzione Nord fino a
Malga Trattesoli, 1117 m. Verso Est si raggiunge il piano sommitale del Corno
di Corlach da dove si puo’ svoltare a sinistra
A questo punto, complice la nebbia e i
cartelli stesi al suolo, seguiamo un’invitante strada bianca di sassi che muore
ai limiti del bosco, seguita da un evidente sentiero ricoperto di foglie, e più
avanti occupato anche da qualche arbusto. Probabilmente esce nei pressi del
passo del Cerbiolo, ma con questo tempo, meglio non rischiare. Ritorniamo al
cartello prostrato e ritroviamo la strada,
in un tratto inerbita, che si inoltra verso Sud nella faggeta. Proseguendo
in piano nel bosco, se ne esce al Passo del Cerbiolo, 1370 m.
Il “Giro delle Malghe di 16
km” prosegue in piano senza valicare il passo, in direzione Ovest sempre su
segnavia 661, sentiero degli archetti, traversando in contropendenza il versante Nord di Punta delle Redutte fino
a giungere a Malga Acquenere. Quindi, perlopiù ancora in costa, verso Nord con
lunga traversata nel bosco su segnavia 652, passando per Malga Artiloncino, si
esce in Val Domenegal ritornando al
Rifugio Monte Baldo.
sentiero 661: dietro front |
Ne percorriamo un tratto, con ridotta visibilità, su terreno pesante.
L’ora, la lunghezza, il meteo incerto, la quasi nulla visibilità e il tipo di
terreno consigliano di trovare un’alternativa.
Ritorniamo
al passo del Cerbiolo e, consultata la carta, scendiamo alla cieca in Val della
Bot. Poco dopo, presso Malga Fassole 1313 m, l’abbassamento di quota consente
miglior visibilità. Il sentiero, senza
segnavia ma ben marcato, si inoltra nel
bosco incontrando grossi esemplari di faggio. Più avanti una deviazione a
sinistra, già preannunciata da un cartello nei pressi della malga, consente di
ammirare “il Patriarca del Baldo”, un abete bianco secolare di eccezionali
dimensioni.
A
circa 1100 m il sentiero incrocia una strada che percorre il pendio in quota
(strada tagliafuoco?). Proseguendo in discesa si raggiungerebbe il Pian di
Cenere transitando per il Bivacco degli Alpini di Avio. Indicazioni a sinistra,
verso Ovest, danno Cascata Corondoler a 25 minuti e per la stessa direzione Madonna della Neve. Variante nella variante, la percorriamo incontrando una vasta zona colpita da qualche tempo da una slavina o da una
tromba d’aria e anche dall’altro versante si riconosce un ben evidente sentiero
o mulattiera.
La
valle si chiude mentre, quando ormai si
ode lo scroscio del torrente, la strada finisce e lascia il posto ad una
esile traccia che scende un pendio boscoso dirupato e franoso fino al greto del
torrente. Dall'altra parte una rampa metallica che conduce al sentiero con
tanto di parapetto. E per attraversare? Ci domandiamo chi metta questi
cartelli, chi faccia la manutenzione ai sentieri.
Già in
precedenza, fra cartelli abbattuti o messi al contrario (quello del Passo
Cerbiolo presso Malga Fassole), abbiamo notato qualche carenza. Ma questa è
grave: almeno due cartelli consecutivi
indicanti Madonna della Neve, luogo dove si arriva anche in auto, che
conducono sull’orlo di un precipizio e sul greto di un torrente invalicabile.
Attraversiamo, perché ormai è d’obbligo, camminando sull’orlo di un manufatto di
cemento dove si incanala il torrente, la cui superficie è resa viscida dalle
alghe, e formando una catena umana per una qualche assicurazione.
Anche stavolta ci è andata bene, siamo dall’altra parte, e per
comoda mulattiera si sbocca nella strada che porta al Pian di Cenere, e da qui
verso Nord per strada, quindi per la scorciatoia dell’andata al Rifugio Monte
Baldo.
Osservazioni Il Giro delle Malghe così
detto breve (di 16 km), in quanto ce n’è un altro da 25 km, non è poi così breve ed è poco omogeneo come
difficoltà. La prima parte, fino al Passo del Cerbiolo, si svolge su strade
forestali, quindi percorribili anche in mountain bike, la difficoltà escursionistica
potrebbe essere T. Da questo punto in poi si traversa a lungo in costa su
pendii a volte abbastanza ripidi, basta
guardare la distanza delle isoipse sulla cartina, e il sentiero ci pare, per il
tratto che abbiamo percorso, poco più che una traccia.
Per chi voglia accorciarlo e renderlo più facile, una buona
soluzione è scendere dal passo del Cerbiolo per Malga Fassole, transitando per
il Bivacco degli Alpini di Avio, fino al Pian della Cenere ( 40 minuti)
lasciando perdere le indicazioni per Cascata del Corondoler.
Dislivello: 500 m circa. Tempi di percorrenza: 5 ore circa. Difficoltà: E
Cartografia: Kompass 691 - Monte Baldo
Nord, scala 1:25000
Galleria immagini
domenica 4 maggio 2014
Val Settimana – Casera Col de Post, 1249 m – Rif. Pussa (Dolomiti Friulane)
Facile e remunerativo giro ad anello per una prima conoscenza della Val Settimana nel Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane.
Accesso stradale
Da Logarone sulla sinistra Piave per Diga
del Vajont, Erto, Cimolais. Si percorre verso destra la Val Cellina fino all’indicazione per Claut. Prima di raggiungere il paese, oltrepassato il ponte sul
torrente Settimana, svoltare a sinistra e prendere la strada che percorre la
lunga Val Settimana, fra il Gruppo del Pramaggiore e quello delle Caserine
Cornaget. Lunga circa 14 Km, poco più che
piana, è a tratti asfaltata e a tratti sterrata e si può percorrere fino nei pressi
del Rifugio Pussa. Chiusa in inverno, è spesso soggetta a frane e a slavinamenti.
Itinerario Dalla rotabile della Val Settimana, dopo il ponte sul Torrente Ciól de
Pès, 907 m, sulla
sinistra inizia una mulattiera segnavia 366 che passa accanto ad una suggestiva cascata e
poi, con numerosi tornanti, risale la Costa Da Nada addentrandosi in un bosco
misto a prevalenza di faggio. Ad un bivio a quota 1210 m fra il nostro
sentiero 366 e il 366A, si prende a destra
la mulattiera, segnavia 366A che in
direzione Est traversa in costa, uscendo dal bosco in una valletta prativa
quasi pianeggiante, in vista della piccola Casera Col de Post, 1249 m.
Casera Col de Post, 1249 m |
Si percorre in leggera discesa la valle e scendendo per un costone boscoso,
oltrepassato il Ciòl Tomè, si scende ripidamente tra abeti e imponenti faggi
traversando il ghiaioso Rio Stuèt, 1073 m, che scende dalla Valle delle
Camòscie (in questo inizio di stagione
l’abbondante flusso costringe al guado). Subito dopo si traversa in lieve
salita l’incassato Rio Biuba che forma delle belle cascate, e quindi si procede
verso destra fino a quota 1100 m dove il sentiero 366A termina sboccando sul
sentiero 364 proveniente da Forcella Lareseit.
In discesa con alcuni tornanti nel bosco sulla sinistra idrografica
della Val delle Camòscie si giunge in vista del Rifugio Pussa, 946 m. Raggiunto
il rifugio e la Val Settimana, nei pressi la sorgente di acqua solforosa Aga
dela Putha, per la strada di accesso al
parcheggio della partenza presso il Ciol de Pess.
Dislivello complessivo: 400 m circa. Tempi di percorrenza: 3 ore circa. Difficoltà: E
Cartografia: Tabacco foglio 021, scala 1:25000
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