giovedì 12 dicembre 2013

Miliès - Pian de Vedin - M. Zogo 1395 m (Prealpi Trevigiane)



Accesso stradale  Da Segusino (TV) sulla sinistra Piave si sale per 7 km al piccolo abitato di Miliès (680 m). La strada continua oltre le ultime case diventando sterrata. 
   Se pulita, proseguire per circa 500 metri fino ad uno slargo (panchina) dove si può parcheggiare.

Itinerario  Seguire la strada che si inerpica fra rado bosco di faggi lasciando a destra una prima diramazione (riparo di emergenza
Dietro le Dolomiti bellunesi : Civetta (a sinistra) e Pelmo
ricavato da una botte in legno) che porta a Malga Molvine. 

 Più in alto, ad un successivo bivio, proseguire sempre a sinistra fino ad uscire dal bosco giungendo ad un evidente tornante sotto il pendio sud del M. Zogo, con indicazione a sinistra per Malga Doc.
  Girare a destra e salire con moderata pendenza e la vista che si apre sulle cime circostanti fino all'ampia sella La Forcelletta 1272 m, dove il panorama si amplia verso
Pale di S: Martino (a destra): Sass Maor e C. della Madonna
Cimon della Pala e Pala di S. Martino
Nord su Vette feltrine, Dolomiti bellunesi e quant'altro (Pelmo, Civetta, .. per citare)       spunta  alle loro spalle.





  Dalla forcella parte la via di salita al M. Cesèn  1570 m, che segue l'evidente ripida cresta Ovest in parte boschiva.
  A sinistra l'allungato e prativo M. Zogo.
Proseguiamo in leggera discesa verso Nord per la forestale che aggira la costa boscosa del M. Cesèn con vista sulla Val Belluna.

  
 Perdendo circa cento metri di quota si supera la testata di alcune vallette secondarie e due dossi fra queste,  Col delle Scalette, 
Col della Contessa, le Casere Scalettona 1178 m e Solagna 1160 m, giungendo ad un panoramico colle che delimita verso valle il Pian de Vedìn dove si trova la Casera Pian de Vedìn 1200 m, attrezzata con cucina, focolare, tavoli e panche sotto una tettoia.

  


Dopo meritata sosta si lascia a malincuore la casera per ripercorrere la forestale fino alla Forcelletta, proseguendo a destra sulla larga e dolce dorsale del M. Zogo 1394 m fino alla panoramica sommità.







 

   Scendiamo sul lato opposto intercettando al fine una carrareccia che si porta sul lato sud del monte passando per Malga Doc e uscendo più avanti al bivio toccato all'andata.











Lunghezza 16,5 Km ca. Dislvello 800 m
Tempi di percorrenza: 6 ore e 30.
Difficoltà:  AEI
   Cartografia: Prealpi Trevigiane foglio 12,
Zanetti Editore.
(Giovedì 12 dicembre)



A destra: malga Doc e il  M Cesèn 
Sotto: il Grappa al tramonto






lunedì 9 dicembre 2013

Pozza del Favero-Buse di Carriola-Bocchetta Paù (Altopiano dei Sette Comuni)




Accesso stradale   Da Piovene Rocchette, fine A31 Valdastico,  prendere la SP 349 del Costo . Giunti a Treschè Conca svoltare a destra per Cesuna e superato il centro prendere a destra Via Magnaboschi (indicazioni Cimiteri militari, Val Magnaboschi, località Kubelek). Proveniendo da Asiago seguire per Canove: Cesuna è sulla sinistra. Al bivio con la Cappelletta a San Antonio, parcheggiare sulla sinistra. La strada della Val Magnaboschi non è generalmente percorribile durante il periodo invernale.

Itinerario    Salire per la sterrata di Val Magnaboschi (attenzione ai tratti ghiacciati) per circa 2 km con qualche scorciatoia fino al Rifugio Bar Alpino in località Pozza del Favero 1268 m. 
    
   Di fronte al rifugio parte un sentiero che si inoltra nel bosco in direzione Sud-Est . Presente una traccia, qualche segno rosso sugli alberi e all’inizio un cartello non ufficiale con indicazione Bocchetta Paù.


    Il sentiero costeggia due rilievi boscosi fino a sboccare su una forestale di collegamento (forestale del M. Cucco – Comune di Caltrano)  in direzione Est-Ovest della strada delle malghe, quest’ultima asfaltata e spesso pulita anche d’inverno. Il sentiero scavalca la forestale e continua in leggera salita per “Vasche di Sunio” (cartello GAM Caltrano). 
   Abbandonato il sentiero, si segue la forestale in direzione Ovest.  Qualche radura nel bosco permette la vista sulle Buse di Carriola con le malghe. 
   Si sbocca ben presto sulla strada delle malghe, presso una svolta con area di sosta, e la si segue direzione Ovest fino a che lo sguardo si apre su bocchetta Paù. Giunti al bivio con ampia area attrezzata si lascia momentaneamente la strada per salire in breve alla bocchetta 1286 m, a picco sulla Valdastico.
















Buse di Carriola . Sullo sfondo Bocchetta Paù
   Di fronte il Summano, Priaforà, Novegno e sullo sfondo il Gruppo del Carega, a destra il Pasubio. Si continua sulla strada che costeggia a Ovest le Buse di Carriola con vista sulle malghe Paù e Carriola fino alla Pozza del Favero. Quindi per la strada di Val Magnaboschi percorsa all’andata fino al parcheggio.
    Lunghezza 10 km circa. Dislivello 300 m. Tempi: 4 ore.  Difficoltà EAI.  
Cartografia: Sezioni Vicentine del Cai, Altopiano dei Sette Comuni 1: 25000  foglio Sud. 
(Lunedì 9 dicembre)




domenica 1 dicembre 2013

Posa Puner - Malga Mont - Col di Varnada (Prealpi Trevigiane)

Il percorso si snoda su un tratto del tracciato divenuto parte dell'Alta Via "Dal Grappa al Cansiglio" (TV1), che segue strade forestali in prossimità della dorsale. Sono possibili numerose varianti  seguendo tratti di sentieri di collegamento e seguendo ove possibile il filo di cresta e le linee di salita alle facili cime. magicoveneto   visittreviso .                                



Accesso stradale  Il Rifugio Posa Puner 1332 m è accessibile da Pianezze di Valdobbiadene o da Miane. Preferibile da quest'ultima località: oggi per esempio l'accesso da Pianezze non era percorribile. Pertanto per chi proviene dalla destra Piave, da Cornuda si prosegue per Vidor, si attraversa il Piave e si gira a destra, e dopo circa 1 km a sinistra. 
  Dopo 2 Km si prende sulla destra la SP 152 che fra i vigneti conduce a Guia di Valdobbiadene. Giunti sulla SP 36 si prende a destra direzione Miane e dopo 2 km  a sinistra in salita (indicazioni Rif. Posa Puner, Pianezze). Ci si alza di buoni 1000 metri raggiungendo malga Budoi 1218 m, eventuale parcheggio. A destra per sterrata non sempre percorribile di 1,5 km si arriva al parcheggio presso il Rifugio.


Itinerario  Dal Rifugio si dipartono due strade forestali in direzione Nord Ovest. Quella a sinistra in evidente salita aggira il M. Cimon, mentre la destra, indicazione Casera I Pian, dopo un tratto in falsopiano scende nella valletta per attraversarla più avanti e riportarsi in costa. Prendiamo quest'ultima per subito  abbandonarla e seguire una taccia che aggira una pozza  d'acqua e percorre nel bosco di faggi la destra della valletta uscendo presso Forcella Mattiola 1250 m sulla forestale. Invece di proseguire su quest'ultima,  
visto che i 10-15 cm di neve dura lo permettono, prendiamo la cresta camminando su una linea di confine prima in salita, quindi in discesa e poi in salita di nuovo scavalcando M. Salvedella 1286 m  e scendendo sulla forestale al Bivacco Casera Salvedella Nuova 1230 m, sempre aperto.








Sul  M. Salvedella. A destra in basso il bivacco Casera Salvedella Nuova, in alto il M. Prenduol  
  


La giornata offre panorami da urlo, sulla destra la piana trevigiana: all'orizzonte il sole
si riflette rosso sulla laguna veneta. Sulla sinistra la val Belluna coronata di nitidissime cime imbiancate (..Lagorai, Vette Feltrine, Dolomiti Bellunesi, Schiara, M. Serva ...)
Malga Mont. Sullo sfondo da sinistra: Schiara, Pelf, M. Serva


  Si segue ora la strada lasciando a destra 
una strada antincendio di recente costruzione, e presto si costeggia il monte Prenduol 1373 m, per metà prativo innevato, per metà boscoso. Si risale piegando verso Nord per scendere nella bella e panoramica conca di Malga Mont 1310 m, già casere M. Crep.      
 Nella parte sud della costruzione, bivacco sempre aperto e ben tenuto, con cucina e caminetto, locale notte con stufa e brande con rete e tavola. Di fronte il M. Crep con grande croce bianca, facilmente raggiungibile. 
 Vuoi vedere il  panorama dal M. Crep creato dal "Generatore di cime"? Clicca su Panorama


Il M. Crep al centro e a destra il M. Prenduol









   
   La carrareccia prosegue lungo la dorsale scendendo a Forcella della Fede 1260 m e costeggiando il boscoso M. Prà Gaiard alla testata della Val d'Arc fino alla sella a quota 1203 m


A lato e sotto: fra F.lla della Fede e la sella di q. 1203 m



 La forestale quindi risale con modesta pendenza arrivando alle pendici del Col di Varnada 1321 m di fronte ad una breve
cresta panoramica e in vista del complesso di Malga Canidi. Il tondeggiante colle si risale facilmente con alcuni zig-zag dal versante Nord-Ovest.
     Il ritorno avviene ripercorrendo la forestale fino alla Forcella della Fede dove passiamo sul lato Sud della dorsale percorrendo la strada antincendio che esce qualche centinaio di metri prima della Casera Salvedella Nuova.


Zoomata su Malga Canidi dal Col di Varnada
< In discesa dal Col di Varnada. A destra la sella q. 1203 da cui diparte una breve cresta panoramica.


 Seguendo sempre la strada si giunge a F.lla Mattiola dove proseguiamo in leggera discesa presto uscendo dal bosco in vista delle Casere "I Pian". Superato il tornante si inverte la direzione giungendo al Rifugio Posa Puner.


Le casere "I Pian"

   
   Lunghezza: 16,7 km. Dislivello circa 450 m. 5 ore complessive. Difficoltà: EAI
Attrezzatura: ciaspe, ramponcini.
(Domenica 1 dicembre)

 Durante tutta la bellissima giornata incontriamo 4 escursionisti, 3 ciclisti, 4 motociclisti fuoristrada, 2 quad.
 Il Rifugio è invece pieno zeppo fra valligiani e turisti della domenica. Il luogo offre oggi un panorama d'eccezione e i brevi pendii innevati a ovest del rifugio si prestano ai giochi sulla neve di bimbi e non.

martedì 19 novembre 2013

Cima Capi (907 m) - Via Ferrata F. Susatti (Alpi di Ledro)



    Da Riva del Garda seguire le indicazioni Val di Ledro e superate due gallerie, la seconda (galleria “dell’Agnese”) di quasi quattro chilometri,  si incontra subito la piccola località di Biacesa (418 m). All’unico semaforo del centro girare a destra fra le abitazioni e poi  ancora a destra (già cartelli con segnavia) fino al parcheggio presso un campo sportivo e parco giochi. 
   
   Ritornati sulla strada che attraversa  il paese proseguire verso Nord-Est e seguire il segnavia 417  fino ad un bivio dove si prosegue a destra per segnavia 470 sul Senter dei Bech che sale gradatamente verso la Val dei Gac che si attraversa in quota fra rado bosco e roccette con  vista sulla Valle e il Lago di Garda fino a raggiungere la cresta Sud-Est di Cima Capi (ore 1:30). Qui la cresta prende il segnavia 405 che proviene da Riva per la Val Sperone.

 







                              Bivio 470-405


< Sul Senter dei Bech segnavia 470

 



   Si seguono  le ottime attrezzature di questo percorso tecnicamente facile ma tuttavia molto aereo, a tratti esposto o addirittura verticale ma sempre ben appigliato,  con spettacolare vista sul Lago, la Val di Ledro e le cime circostanti (M. Altissimo di Nago, M. Baldo, M. Stivo ), giungendo sulla stretta dorsale boscosa che precede la cima. 
   
   Una breve discesa ad un intaglio, quindi si sale sulla piccola Cima Capi 907 m, con bandiera italiana in metallo (libro di vetta). Ore 2:30





 Sopra: alcuni spettacolari passaggi sulla 
 ferrata



< Panorama su Riva del Garda


   Cima Capi (907 m). Sullo sfondo Cima    Rocca (1090 m)



   Si scende dal versante Val di Ledro,  quindi per cresta fino alla forcella fra la nostra cima e Cima Rocca con trincee e camminamenti di guerra, bivio fra il sentiero 405 che prosegue per Cima Rocca (indicazioni Capanna Santa Barbara)  e il segnavia 460 che conduce al Bivacco Arcioni che seguiamo.
    Il sentiero è attrezzato, dedicato a Mario Foletti, e traversa in costa il versante sud-ovest di Cima Rocca per belle placche , canalini e paretine sempre con ottimi appigli.




   Per un tratto di bosco si arriva al Bivacco Arcioni a quota 853 m in bella posizione panoramica. Locale interrato (!!) sempre aperto. Si continua la discesa per il sentiero 460,  incontrando subito la chiesetta di San Giovanni, balcone sulla Val di Ledro, quindi per bosco molto ripidamente ad una zona coltivata con rade costruzioni fino al primo bivio dell’andata e a Biacesa.

< Sul sentiero Folletti
Presso il Bivacco Arcioni


Dislivello 500 m circa.  Ore 4:30 complessive. Difficoltà: EEA
Cartografia: Kompass  096  Alto Garda, Ledro, Valle del Sarca   1:25000

(Domenica 17 novembre)

 Il percorso sul web: