domenica 30 agosto 2015

Marmolada, 3343 m - Cresta Ovest Punta Penìa




 Accesso stradale Dalla statale 203 Agordina, superato Agordo, Cecenighe, Alleghe, si giunge a Caprile dove si prende a sinistra, indicazioni Marmolada. Dopo Rocca Pietre e località Malga Ciapela, dove parte la funivia per Punta Rocca, si sale ripidamente al Passo Fedaia, 2054 m. Dal passo, costeggiato il lago,  svoltare a sinistra attraversando il bacino  e parcheggiare nei pressi della partenza della bidonvia per Pian dei Fiacconi, oppure salire ancora a sinistra fino ad un grande parcheggio sterrato.

Sul sentiero 606

Itinerario  Mediante l’impianto di risalita al Pian dei Fiacconi, 2626 m. Dal rifugio si scende ad imboccare a sinistra il sentiero 606 che porta alla Forcella Marmolada. Il sentiero tra rocce montonate traversa sotto il versanti nord della Marmolada in direzione ovest, perdendo quota fino a 2475 m, aggira un contrafforte roccioso e prima per ghiaioni e poi per ghiacciaio, quel che resta del Ghiacciaio del Vernel, sale alla base della parete rocciosa sotto la Forcella Marmolada. Si sale il tratto con cavo d'acciaio e si arriva alla Forcella Marmolada , 2910m. 


  A sinistra parte la lunga dorsale Ovest che termina a Punta Penia. Si sale un primo tratto con staffe in ferro e successivamente un lungo tratto più agevole ma esposto con cavo. Nell'ordine si superano: un traverso con pioli, un successivo lungo tratto a staffe quasi verticale, esposto e molto panoramico e quindi si risale una dorsale rocciosa con cavo d'acciaio che porta a ridosso della parete Sud della Marmolada. Per dorsale si raggiunge il plateau sommitale, per neve e ghiaioni la Capanna Punta Penia e poco oltre la croce di vetta della Punta di Penia 3343 m.   
  Dalla vetta si scende verso nord per neve lungo la Schena de Mul fino ad una sella dove, sulla destra, parte il tratto attrezzato della via normale di salita a Punta Penia, che deposita direttamente sul ghiacciaio. Procedendo in cordata e superata la crepaccia terminale si scende seguendo la traccia (crepacci) che con alcuni diagonali si porta dal lato sinistro sul lato destro del ghiacciaio. Disceso un tratto ripido, la pendenza si attenua e si giunge al termine del ghiacciaio. Per tracce con ometti alla stazione di arrivo della bidonvia.
Le tracce di discesa sul ghiacciaio.


Dislivello: 870 m. Tempi di percorrenza: 6 ore complessive. Difficoltà: EAI, PD. Cartografia: Tabacco foglio 015, scala 1:25000.              

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Links: Club Aquile Rampanti, Vieferrate.it,  
girovagandointrentino.


Panorama dalla cima




giovedì 20 agosto 2015

Val di Gares: Viaz del Bus - Pale di San Martino


Cengia attrezzata sul Viaz del Bus



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domenica 2 agosto 2015

Dal Rif. Calciati al Rif. Cremona sull’Alta Via di Fleres - Alpi Breonie Occidenteli



Il Rifugio C. Calciati al Tribulaun


Accesso stradale Dall’autostrada A22 del Brennero, uscita Vipiteno, si continua sulla statale SS12  direzione Brennero fino a Colle Isarco dove si prende a sinistra la Val di Fleres, l’ultima valle prima  del Passo. Si prosegue fino a Sant’Antonio-Fleres di Dentro, 1245 m. Seguendo le indicazioni Sasso/Alte Stein, si svolta a sinistra attraversando un ponte e proseguendo fino ad un ampio parcheggio. Da qui si può eventualmente proseguire per circa 1,5 km fino ad un parcheggio più elevato con accesso limitato (divieto dalle 10 alle 16).


Itinerario  Dal parcheggio superiore, eventualmente raggiunto a piedi, verso destra in discesa per attraversare un ponte di legno che oltrepassa il Rio di Fleres e si prosegue per il sentiero ben visibile e segnalato, segnavia 6, che risulta essere il percorso più semplice per salire al rifugio “C. Calciati al Tribulaun” , 2368 m.  Si entra dapprima in un fitto bosco e lo si percorre  per poi giungere ad un bivio dove a destra ha inizio il sentiero segnavia 8, lasciando a sinistra il sentiero n° 6 che conduce alla Malga Buoi/Ochsenhutte e poi al Rifugio Città di Cremona alla Stua. Una serie di svolte fanno guadagnare quota sino a sbucare fuori dal bosco proprio vicino ad una cascata. Con l’aiuto di un ponte in metallo si supera un torrente per poi affrontare un pendio erboso con un’altra serie di tornanti. 
Fuori dal bosco il panorama si fa più interessante e nei pressi di una panchina, vicino ad un Crocefisso, si può dominare l’intera Val di Fleres. Si prosegue in un ambiente più severo ed affascinante sino alla base di una parete che si supera diagonalmente raggiungendo il vallone successivo che delimita la meravigliosa piramide dolomitica del Tribulaun. Da qui si risale in dolce pendenza la testata del vallone fino al successivo circo detritico alla base della parete orientale del Tribulaun dove si trova, adagiato su un pianoro, il rifugio sulle rive del lago Sandes/Sandessee. 
Dal Rifugio Calciati (2° giorno), nei pressi del lago inizia la salita , segnavia 7,  verso la cresta di confine che si raggiunge alla quota di m. 2753, prima in leggera salita poi rimontando alcuni salti più ripidi tra pendii erbosi e grossi massi. Il sentiero percorre la cresta fino quasi in cima al Dente Alto/Hoher Zahn (m.2925) per poi discendere alla forcella delimitata dalla parete orientale della Cima Parete Bianca/Weisswandspitze, 3016 m. 
Il rifugio Città di Cremona
 Le rocce rotte rendono un poco difficoltoso l’attraversamento della cresta: si risale il basamento di un pinnacolo tra massi instabili, poi si ridiscende nuovamente per risalire infine l’ultima paretina che perviene all’inizio della cengia che orizzontale percorre la parete lungo la linea di contatto fra gli scisti (roccia metamorfica) e la dolomia, 2870 m; superata l’aerea cengia è possibile l’ascensione alla vetta in mezz’ora. Al termine della cengia il sentiero inizia a scendere lungo un ripido pendio di terriccio ed erba, perdendo quota con numerosi tornanti, in alcuni punti facilitato da attrezzature metalliche sino a giungere presso un tratto di placche appoggiate che si attraversano con l’aiuto di una corda d’acciaio e di qualche maniglia. Su terreno accidentato tra sfasciumi, ma più tranquillo, si perde quota rapidamente raggiungendo pendii erbosi per poi risalire alquanto sino a raggiungere il rifugio Città di Cremona alla Stua/Magdeburgerhutte, 2423 m.

La discesa dal rifugio un buon sentiero, segnavia 6, scende rapidamente lungo un costone verso il fondovalle, da subito il rifugio non è più visibile e le numerose cascate fanno da cornice alla discesa. Nei pressi del fondovalle il sentiero taglia in costa il pendio fino ad entrare nel bosco nei pressi della Malga Buoi/Ochsenhutte , 1690 m; poco dopo si raggiunge il bivio con il sentiero n° 8 e si prosegue per il sentiero  n° 6, percorso il giorno prima in salita, per rientrare a S.Antonio-Fleres di dentro/Innerpflersch.

 NOTE DI CARATTERE STORICO AMBIENTALE Il Tribulaun si compone di 3 cime: il Tribulaun di Fleres (mt.3097) il Tribulaun di Gschnitzer (mt.2945) ed il Tribulaun di Obernberg (mt.2780). Il gruppo è prevalentemente composto da roccia calcarea, la dolomia (doppio carbonato di calcio e magnesio), posta su barriere cristalline. E’ proprio qui che questo tipo di roccia è stato scoperto dal geologo francese Déodat Gratat de Dolomieu. Nella Val di Fleres si trovano diversi insediamenti sparsi come Lasta, Gattern, Reisenschuh, Valmigna e Moncucco; i masi di Stein di Fleres di dentro sono i primi masi di questa area e risalgono al Duecento. Nel passato veniva chiamata anche Silbertal “valle dell’argento” per le miniere qui presenti fin dal Medioevo. Le miniere d’argento e di piombo di Fleres rimasero attive fino al 1818, e durante questo periodo, con Vipiteno, visse il suo periodo di massimo splendore. Attualmente la valle è considerata a ragione uno dei luoghi più incontaminati dell’Alto Adige. ( tratto e modificato da Cai Cremona)
           
Dislivello: I° giorno 900 m, 2°giorno  700 m in salita, 1000 m in discesa. Tempi di percorrenza: I° giorno ore 2:30-3:00, 2° giorno ore 5:30 (+ 0:45 per la salita alla Parete Bianca). Difficoltà: E,   tratti EE. Cartografia: Tabacco foglio 038 scala 1:25000.


Links: Altemontagne, Mountain-experience, Cai Cremona, Girovagando in montagna

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