venerdì 30 agosto 2013

Cima Carega 2259 m (Piccole Dolomiti) Via delle creste

Itinerario stradale: Autostrada A4 uscita Soave, Val d'Illasi, Giazza, Rif. Revolto.

Comitiva A. Dal Rifugio Revolto  1336 m al Rif. Passo Pertica 1522 m. Da qui si segue per dieci minuti la strada per il Rif. Scalorbi (segnavia 109) fino al bivio a sinistra con segnavia 108 che conduce per la panoramica Costa Media al Rif. Fraccaroli a Cima Carega. (disl. 900 m circa, ore 2:50). Discesa per sentiero 192 fino al Rif. Scalorbi (ore 1:30), quindi in comune con la comitiva B fino al Rif. Revolto.

Comitiva B. Dal Rif. Revolto per l'Alpe Campobrun, sentiero 190, quindi 185 E5, al Rif. Scalorbi 1767m (disl. 430 m circa, ore 1:30). Discesa in comune con la comitiva A per la sterrata con segnavia 109 fino al Passo Pertica, quindi sent. 186 fino al Rif. Revolto (poco più di un'ora).


Cartografia: Sezioni Vicentine del Cai - Pasubio Carega  foglio Sud  scala 1:25000








giovedì 29 agosto 2013

Marmolada - Punta Penìa 3343 m




  Dal passo Fedaia 2054 m, costeggiato il lago,  svoltare a sinistra attraversando il bacino  e parcheggiare nei pressi della partenza della bidonvia per Pian dei Fiacconi, oppure salire ancora a sinistra fino ad un grande parcheggio sterrato.
L’impianto è attualmente chiuso per manutenzione. 


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 Il sentiero 606 inizia alla destra del parcheggio, e sale a zig zag  la costa mugosa  fino ad uscire al Col de Buos 2438 m. Affronta quindi il pendio detritico fino al Pian dei Fiacconi 2625 m, stazione superiore della bidonvia e rifugio privato.



. Da qui, superando o aggirando alcuni dossi rocciosi, possibili tratti con neve,  puntare al centro del ghiacciaio.




   Indossati, imbrago e ramponi, si procede in cordata mirando al margine sinistro del ghiacciaio ( tracce evidenti in stagione). Si supera  un tratto piuttosto ripido con brevi zig zag o sulla massima pendenza, fino a quando la stessa diminuisce (attenzione ai possibili crepacci presenti nei cambi di pendenza).




  A questo punto a seconda delle stagioni la traccia può proseguire sempre sul lato sinistro con pendenza più modesta, per affrontare poi un altro tratto abbastanza ripido alla termine del quale si piega verso destra (Sud-Ovest) per portarsi ai piedi delle roccette di destra, facendo riferimento alla crepaccia terminale, se scoperta.   In altre stagioni, come l’attuale, la traccia, dopo il primo strappo, piega a destra per accostare le roccette e raggiunge una sorta di catino superiore , Pian dei Fiacchi 2900 m,  con una serie di diagonali sul lato destro del ghiacciaio.
  Sempre massima attenzione ai crepacci. 
Quest’anno dato l’abbondante innevamento lasciato dall’inverno scorso, i crepacci e la stessa crepaccia terminale sono  ancora quasi  completamente coperti.



   In tutti i casi dal Pian dei Fiacchi accostarsi al punto in cui in cui la crepaccia terminale si chiude sulle rocce di destra . Superatala con attenzione  si raggiunge l’inizio di una serie di canalini attrezzati con fune metallica (“le roccette”) che portano ad una forcelletta sulla cresta terminale, la Schena de mul, possibili cornici. Si risale la bella cresta con buona pendenza, in ultimo solitamente per detriti, fino alla croce di vetta.


Il tratto sulle roccette







                                 La "schena de mul"   >                                         



   La discesa si effettua seguendo l’ itinerario di salita.
Dislivello: 1270 m. Tempi di percorrenza: salita 3:30-4:00,  discesa 2:00-2:30.     Difficoltà: PD (alpinistica)  Attrezzatura: imbrago, casco, ramponi, piccozza, corda.   (Sabato 24 agosto).

Cartografia:Tabacco  foglio  015,  1:25000



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