domenica 30 marzo 2014

Sorasass - Forte Bus de Vela - Cadine (TN)

       Il “Giro del Sorasass” è un'interessante escursione fuori porta con  minimo dislivello, su strada sterrata (ex militare),  percorribile interamente anche in  MTB.  Il Monte Soprasasso, 807 m, fa parte geograficamente delle Dolomiti di Brenta, Gruppo della Paganella.
        
                                       
Accesso stradale  
Provenendo dall'autostrada A22, uscita Trento Centro o dalla Statale Valsugana, seguire le indicazioni per Monte Bondone (SS45bis), all'uscita della galleria che si incontra prendere il primo svincolo a destra per per Monte Bondone/Cadine, nella rotonda successiva svoltare a sinistra per Trento (come per ri-immettersi nella Strada Statale), dopo circa 100 metri prendere l'unica strada sulla destra Via Al Pasiél che vi condurrà davanti al forte. Dal Forte seguire per il paese di Càdine ( 5 km da Trento )
Al centro dell’abitato si gira a destra, seguendo l’indicazione per la zona sportiva e per una strada senza uscita che termina al parcheggio “fer de caval” (si attraversa una grande croce a lato della strada, girare a sinistra, segnalato)



Forte Bus de Vela (visita guidata) 
Il Forte Bus de Vela è la prima opera costruita della Fortezza di Trento ed é forse uno dei più significativi apparati difensivi del Trentino. Una tagliata stradale vera e propria ancora perfettamente visitabile. Costruito dall'Impero Austro-Ungarico tra il 1860 e il 1861, é posizionata all'imbocco della gola del torrente Vela, che scorre verso Trento.




Giro del Sorasass   Dal " Fer de Caval", 507 m, il percorso ad anello inizia generalmente risalendo il versante occidentale del Soprassasso. Si lascia sulla destra una bella conca prativa detta “Busa degli Acazi”. Si prosegue in salita e a quota 602 metri si incontra su un tornante un’indicazione che ci segnala la località dei “Ventitrè Pini”: se ne incontrano parecchie di queste indicazioni lungo il percorso, e ogni toponimo ha una sua genesi. 

Il cammino si svolge nel bosco, si sorpassa la località “Quattro Strade”, si giunge quindi alla “Pozza dei Pini”, un’ampia radura con evidenti tracce dell’insediamento austriaco (caposaldo) in epoca bellica. Alla “Pozza dei Pini” si incrocia il segnavia n. 627 che sale da Vela, sobborgo di Trento, e da qui in poi si seguiranno quindi i famigliari segni bianco-rossi, coincidenti con la bellissima e ben conservata strada militare austriaca.
La fuciliera austriaca

Dopo cinque minuti un’irrinunciabile deviazione sulla sinistra ci porta a visitare la “fuciliera” austriaca, costruita nel 1915”.

Un’evidente traccia di sentiero prosegue in direzione della parte sommitale del “Soprassasso” e dopo aver attraversato alcuni “stoi” (caverne) adibiti a ricoveri per la guarnigione e a depositi per viveri e munizioni, si torna sulla strada militare che nel frattempo ha raggiunto la parete rocciosa che sovrasta a picco la Valle dell’Adige: i panorami che si aprono sulla città capoluogo sono mozzafiato. 
Si continua il percorso sorpassando numerosi “Stoi”, la “Baita Laura” e giungendo infine al “Pontesel” (cioè poggiolo, terrazzo), il luogo probabilmente più emozionante del tracciato e più ricco di “segni” della Grande Guerra: qui si trovano delle piattaforme circolari in cemento che servivano da base ai pezzi dell’artiglieria antiaerea, numerosi manufatti, caverne e un fantastico osservatorio, raggiungibile su una traccia di sentiero molto esposto, ma attrezzato con cordino e protetto nella parte che cala a strapiombo sulla valle.

Il Pontesel
Dopo il “Pontesel” il percorso abbandona il crinale della montagna e procede in direzione nord-ovest, in piano per alcune decine di metri e poi decisamente in discesa sulla via del ritorno. Restano da vedere i resti di una “Calcara” (pannello esplicativo in loco) situata poco dopo la “Poza de la Casara” (710 metri), ampia radura usata ora per le feste campestri e luogo ideale per un momento di riposo: da qui, il parcheggio del “fer de caval” è raggiungibile in 30 minuti di piacevole e comodo cammino. (testo tratto e modificato da trentinograndeguerra.it)




Traccia GPS del percorso

Lunghezza  circa 7 km.  Dislivello 300 m. Tempi di percorrenza  3-4 ore. Difficoltà T . Cartografia: Kompass 75 Trento-Levico-Lavarone 1:50000, Kompass 075 Altopiano di Pinè 1:35000
Traccia 3 D
         Galleria Immagini 
                   Panorama
Cadine-Sorasass-pieghevole.pdf (1,52 MB)


Maggiori informazioni sul 
sito trentinograndeguerra.it con rimandi alle 
schede  Itinerari e Ripristino del Sorasass con i Documenti allegati fra cui un'interessante relazione di Giuseppe Gorfer (48 pp. pdf).

Altre utili informazioni ( montagnando.it ) su
Fortificazioni del Sorasass e Forte Bus de Vela con molte immagini.

Vedi anche questo blog con bellissime foto invernali.

sabato 29 marzo 2014

Monte Zevola - Vajo dell'acqua 1976 m - Piccole Dolomiti

























    
 Accesso stradale  Dall’autostrada A4, uscita Montecchio,  seguire a destra per Recoaro Terme.  Alla rotonda dopo meno di un km, girare a sinistra e prendere la superstrada. 
Giunti poco prima del centro di Recoaro, svoltare a sinistra attraversando un ponte sul torrente, in corrispondenza di un evidente  stabilimento (acque minerali) e seguire le indicazioni Rifugio Battisti. In condizioni di forte innevamento la strada è praticabile fino ad un parcheggio presso la “vasca Obante” a quota 1023 m.

Itinerario  Per la relazione della salita fare riferimento al link sotto riportato tenendo conto che il sentiero delle Montagnole,segnavia CAI 120, è in questo tratto una strada militare che segue a quella di accesso al Rifugio e transita a Ovest del rifugio stesso. In inverno, specie come l’attuale di eccezionale innevamento, i sentieri e in questo caso anche le strade praticamente non esistono, se non tracciati da qualcuno. Dal rifugio in direzione Sud percorrere la strada che ben presto svolta a destra (c’è segnale di divieto di accesso, oggi completamente sepolto), in corrispondenza di un costone. Alla successiva curva a sinistra, abbandonarla e portarsi verso destra nell’impluvio del vajo. Oggi il tratto fra le due curve è una traccia sul pendio, e dopo la curva tutto è coperto dalla slavina del vajo.

   In questo periodo le temperature sono sopra le medie stagionali. All’attacco (ore 6:30 ) +6, + 1,5 nella parte alta dove la neve non è ancora completamente trasformata .La montagna è carica: la croce metallica della Zevola non esiste, ma deve esserci sotto la neve, sul video del link sotto, nel gennaio 2011 c’era eccome.
Fra le varie opzioni di discesa ne scegliamo un’altra. Dopo un breve tratto sulla cresta in direzione del Passo della Lora, caliamo verso Ovest per un canale piuttosto ripido, ora in ombra,  fino a circa la quota del passo e attraversiamo i pendii al limite del bosco, passando in un tratto sopra il deposito di una slavina di fondo. Con una breve risalita finale sulla sinistra orografica della Valle del Diavolo siamo al Passo della Lora. Segue penosa discesa su neve molle, beato chi scende sugli sci!

NB: Consultare bollettini meteo e Valanghe, Rif. Battisti Tel. 0445 75235

Dislivello: 950 m (700 il vajo) Tempi di percorrenza  Dal parcheggio all’attacco, 1 ora, per la salita ore 2:40,  per la discesa fino al parcheggio ore 2:30  Difficoltà: PD+ Cartografia: Sezioni Vicentine del Cai - Altopiano dei Sette Comuni foglio  1 Sud
(Sabato 29 marzo 2014)

                                                        Galleria Immagini

Guarda un video della salita  (Cai Carpi, Scuola di alpinismo A. Montanari, gennaio 2011)

Relazione della salita su vienormali.it .                                         Panorama dal Monte Zevola

domenica 16 marzo 2014

Spiz de Zuèl (o Col dell'Agnelessa) 2033 m - Dolomiti di Zoldo










     

Acccesso stradale a Chiesa di Goima, 1242 m, località sulla strada che sale al passo Duran dalla Val di Zoldo. Due le alternative possibili: da Longarone per la statale 251 della Val di Zoldo fino a Dont,  quindi a sinistra per la statale 347 che sale a Passo Duran,  oppure da Agordo per la stessa strada valicando il passo e scendendo per circa quattro chilometri.  



  Poco oltre Chiesa verso Ovest, località Le Vare 1242 m, c'è un agriturismo con ampio parcheggio (privato).Qualche possibilità di parcheggio lungo la strada.
 Qui ha inizio una stradina asfaltata, con indicazioni B&B Moiazza e Casera Grava, Forcella Grava.


Itinerario Si segue la strada forestale, segnavia 557, che risale la sinistra orografica (destra per chi sale) della Val de la Grava. Inizialmente sgombra dalla neve per l’accesso ad alcune costruzioni, si inoltra quindi nel bosco con pendenza moderata per poi allontanarsi dal solco vallivo e risalire il pendio a destra con alcune svolte. Si ritorna nuovamente al centro della valle mentre la pendenza diminuisce e quasi spiana  nei pressi della Casera della Grava, 1627 m.   All'altezza della Casera si abbandona la forestale che continua fino a forcella Grava (tracce di scialpinisti) e si prosegue a destra su  mulattiera  militare  segnavia  numero 584
(indicazioni valide nel periodo estivo: il forte innevamento uniforma l'ambiente e non sempre è riconoscibile la mulattiera). 
  Si seguono le tracce e risalita una valletta, si transita nei pressi della Forcella del Tòlp, 1804 m, per poi svoltare in direzione Sud percorrendo un tratto panoramico con il Pelmo alle spalle.
  Quindi verso Est con una serie di tornanti, in vista della cresta con la nostra cima (oggi raffiche di vento), fino a raggiungere una selletta , dove si apre un balcone a precipizio sulla Val di Zoldo. Si risale verso destra  un breve ripido pendio che da accesso alla cima più elevata.




Discesa per l'itinerario di salita. 
Dislivello: 800 m. Tempi di percorrenza: 5 ore complessive. Difficoltà: EAI
Cartografia:Tabacco foglio 025 - Dolomiti di Zoldo scala 1:25000  (Domenica 16 marzo)


Galleria Immagini           Panorama dalla cima dello Spiz de Zuèl

domenica 9 marzo 2014

Bivacco Menegazzi 1737 m - Pale di San Martino




Accesso stradale   Da Fiera di Primiero salire al passo Cereda, 1369 m, e scendere sul versante opposto per circa 4 km fino a Sarasin, frazione di Gosaldo. Naturalmente si può pervenire in direzione opposta dall’agordino. 
   Si prende una stretta strada a sinistra (indicazioni) per imboccare la quale conviene fare inversione di marcia. Seguirla fino al parcheggio presso le baite Faustin. Senza neve la strada è percorribile fino alle baite Domadori (parcheggio in estate).










Itinerario  Dal parcheggio, a volte affollato, seguire la strada che porta in breve alle baite Domadori, 1326 m. Proseguire sulla destra sempre per stradina nel bosco in direzione Est, quindi, ad un poco evidente bivio,  in direzione Nord. Si lascia a sinistra l’indicazione del sentiero 720 che si inoltra nel bosco e si prosegue per strada a moderata pendenza con bella visione sui monti oltre la valle agordina.



  
A quota 1600 m la strada volge a tornante verso Ovest per raggiungere Casera Cavallera. Qui una traccia taglia il pendio per uscire dal bosco e raggiungere direttamente il Pian Lonch dove in lontananza appare il Bivacco Menegazzi 1737 m, semisepolto dalla neve
  Panorama a 360° sulla catena meridionale delle Pale con Cima d’Oltro, Pala della Madonna, la forcella delle Mughe, il Sass d’Ortiga, i Vani Alti, Sass da Camp, Croda Granda; quindi Agner, Civetta, Moiazza, San Sebastiano-Tamer, Monti del Sole, Cimonega e Vette feltrine.












Scialpinisti scendono dai Vani alti


Casera Cavallera sommersa dalla neve
 


 Si scende verso Sud per un tracciato che corrisponde ad un tratto del sentiero segnavia 720, traversando una valletta e percorrendo in costa il pendio sopra Casera Cavallera 1679 m. Da questa per la strada di accesso fino alla svolta a tornante dell’andata. Da qui per il medesimo itinerario di salita a Faustin.

Dislivello: 500 m. Tempi di percorrenza: 0re 3:30 complessive. Difficoltà: EAI, facile   Cartografia: Tabacco foglio 022 - Pale di San Martino scala 1:25000

Album foto

domenica 2 marzo 2014

Malga Fonte 1197 m - Altopiano dei Sette Comuni

   Numerosi sono gli itinerari invernali possibili nell'Altopiano grazie al dedalo di strade, forestali, carrarecce, mulattiere, sentieri che collegano, per esempio, gli alpeggi.
   Malga Fonte si trova in questo relativamente breve percorso adatto ad una mezza giornata o ad una giornata non proprio splendente, come l'odierna. Da percorrere quando l'innevamento parte almeno dai mille metri di quota.







Accesso stradale   Da Calvene (VI) , raggiunto dalla SP 111 che collega Thiene a Bassano del Grappa oppure dall’Autostrada A31 Valdastico, salire verso Nord transitando per i villaggi di Mortisa, Malleo e Monte fino al tornante a quota 1004 m dove si diparte a destra una carrareccia.

La strada in direzione Rifugio Monte Corno

Itinerario   Parcheggiata l'auto nei pressi del tornante, seguire la stradina che presto giunge ad un bivio sul sentiero 699 che proviene da Lore di Lugo (crocifisso in legno, e nei pressi, la Fonte Vanzo). Proseguire su mulattiera in modica salita verso Nord-Est fino a sbucare su una strada, segnavia 700, che a destra in breve porta al bivio per Monte Corno (segnavia 699-700). Proseguire invece a sinistra su strada di collegamento con vista sulla pianura vicentina, la quale sbocca più a monte sulla stessa strada che abbiamo abbandonato lasciando l'auto. 

  Proseguiamo a sinistra (a destra la strada porta verso il Rif. Monte Corno) arrivando in breve presso la Pozza del Larghetto. Al bivio si prosegue in discesa, indicazione Malga Busa Fonte arrivando alla malga dopo circa un Km (le distanze su certi cartelli sono palesemente inattendibili).



Da Malga Fonte, presso Busa Fonte,  si scende per la strada che aggira il Cavalletto e porta al punto di partenza.
Dislivello: 250 m. Tempi di percorrenza: 3 ore. Cartografia: Sezioni  Vicentine del Cai - Altopiano dei Sette Comuni  scala 1:25000.











Da Pian del Pozzo

sopra:  Malga Fonte 
a lato: in alto a sinistra è visibile la Malga di Fondi