venerdì 3 maggio 2013

MONTE MAGGIO 1853 m dal Passo della Borcola



 Da Arsiero ( A31 Valdastico - Piovene Rocchette)  per Posina (SP 138)  fino al Passo della Borcola1207 m.
Poco oltre il Passo, in Val Terragnolo, parte sulla destra il sentiero segnavia SAT 124  E5.
Il sentiero risulta di elevato interesse storico perchè consente di accedere a luoghi che furono teatro di travagliate vicende della Grande Guerra dopo l'offensiva austroungarica del 1916.
Si risale il pendìo che cala dalla Borcoletta fino a lambire la parte superiore della voragine della vecchia cava di marmo  1450 m, per poi immettersi nella valle del Lovo e puntare decisamente al crinale della Borcoletta 1759 m. Qui giunge il sentiero 511 proveniente in cresta da Laghi e dal Monte Majo.
Camminando in cresta verso Nord si procede con moderata pendenza, e si raggiunge, dopo essere passati sotto il Coston dei Laghi, la croce del monte Maggio 1853 m (Ore 2:20).
Discesa per lo stesso itinerario (Ore 1:30). Dislivello in salita 650 m. Cartografia: Sezioni Vicentine del Cai, Valdastico. Scala 1:25000.


Dal passo della Borcola, o meglio poco al di sotto nel versante vicentino, si diparte, o meglio si dipartiva, un altro sentiero : sentiero Austriaco della Grande Guerra con segnavia 503. Una sezione Cai nel 2010 vi ha organizzato una gita , difficoltà E. Una dettagliata descrizione si trova al link  http://www.occhidigatto.com/escursionismo/escursioni-in-veneto/monte-maggio-salita-per-il-sentiero-austriaco-e-discesa-per-il-sentiero-europeo 



Una buona carta escursionistica, non datata, della Tabacco lo riporta tracciato e numerato con tutti i crismi. Forti di queste informazioni, lo imbocchiamo con decisione (anche se manca la promessa targa di inizio sentiero) superando un primo canale su slavina e arrancando per portarci sul bosco soprastante. Ora va un pò meglio, ma girato l'angolo un nuovo ripido canale da attraversare ci aspetta con qualche passo decisamente insidioso. Il peggio è passato!? Tanto non dobbiamo tornare di qui! 
 
Si prosegue con saliscendi  o in falsopiano traversando lungamente prima la Val del Lovo, poi la Val Paileche. Probabilmente (?)  la presenza di neve nelle testate dei canali facilita il passaggio. Il procedere attento e concentrato all'aderenza degli scarponi, a cui non si può derogare,  penalizza un pò l'ambiente suggestivo a cui non si può badare più di tanto. Il sentiero è a volte labile traccia o ricoperto di foglie o detriti e costringe in qualche occasione alla ricerca. 
Ci alziamo di cento metri in due ore. Finalmente si inizia a salire una traccia sempre più ipotetica. Qualche resto di guerra, una trincea in salita su cresta ci fa da guida. Dopo un paio di vane ricerche del segnavia biancorosso (grigio-rosa)  attraversiamo  a intuito  fra la nebbia una valletta su un improbabile sentiero (Val  Grande), e ricompare qualche segno. A uno spigolo il sentiero risale il costone e più su sbuca in una trincea invasa  dalla vegetazione.  
La seguiamo a destra per giungere all’incrocio con il sentiero n° 511 (m.1600 circa ). Siamo fuori. 
Solo che il sentiero è sotto mezzo metro di neve: nessuna traccia.  Guadagniamo a fatica metro su metro il versante Nord-Est di Cima Grama,  poi  con diversi saliscendi perveniamo in cresta alla sella dove sbuca il Sentiero Europeo E5 proveniente dal Passo della Borcola (m.1760 ).  Lasciamo il sentiero per il Monte Maggio, questa volta già battuto, alla prossima occasione e scendiamo mentre inizia a nevischiare e poi a piovere. Mentre esce il sole caliamo al Passo della Borcola (Domenica 28 aprile).

 

Ulteriori informazioni. Il sito del Comune di Posina nella pagina relativa ai sentieri della Val Posina (http://www.posina.info/informazioni/escursionismo/elenco-e-mappa-dei-sentieri-cai-di-posina.html) scrive: 
"Il sentiero 503 non è più percorribile". Il 9 settermbre 2011, è intervenuto il Soccorso Apino allertato da una coppia smarritasi lungo il tracciato (Il Giornale di Vicenza).

1 commento:

  1. Grazie... Ignari di queste informazioni (utilissime), ieri 14 aprile 2017 abbiamo affrontato il 503 percorrendolo fino all'incrocio con il 511.
    Il percorso è invaso da uno strato di foglie secche che nasconde la traccia ma le attrezzature metalliche sono in buono stato, risulta comunque abbastanza insidioso e necessita di una buona dose di esperienza e pazienza per identificare il sentiero. Si trovano, per fortuna, ancora alcuni segnavia e diversi provvidenziali ometti.
    Arrivati in cresta abbiamo identificato uno sbiadito segnavia per la direzione nord-ovest (sentiero 511) per riguadagnare il Passo per la cresta ma in mancanza di nessuna traccia e per l'invasione della vegetazione abbiamo rinunciato ritornando per il 503 (purtroppo).

    Saluti

    Umberto e Bertilla (CAI Dolo)

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